Al via i lavori del primo tunnel navale della storia

Le coste della Norvegia rappresentano una via di grande interesse commerciale ma con caratteristiche meteomarine molto avverse. Non di rado infatti, in questo tratto di costa, succede che imbarcazioni anche di modeste dimensioni siano soggette ad incidenti navali di grave entità.

Le particolari condizioni meteo e gli incidenti

La penisola dello Stad è caratterizzata da forti correnti marine che, associate ai venti gelidi, generano un mare perennemente mosso e caratterizzato da onde anche di 8 metri.
Le navi che transitano per il mar di Stadhavet conoscono bene le continue tempeste che affliggono questo tratto della costa norvegese. Basta ricordare il caso della nave passeggeri Viking Sky che nel 2019 a causa di un’avaria ai motori è rimasta per ore in balia delle onde di tempesta. A causa proprio delle avverse condizioni meteo, il salvataggio dei passeggeri e dell’equipaggio è stato possibile solo grazie agli elicotteri che hanno fatto da spola con la terraferma.

Anche il caso dell’avaria al mercantile Hagland Captain, avvenuto poco distante da quello della nave passeggeri, permette di descrivere bene quanto sia pericoloso attraversare questo tratto di costa che per quasi tutto l’anno è caratterizzato da onde alte e vento forte.

Navi che spesso sono costrette a restare ferme in porto anche per lunghi periodi proprio a causa delle condizioni marine avverse.
La sosta in porto genera costi elevati per la Compagnia che, in alcuni casi, è costretta a evitare la rotta commerciale piuttosto che rischiare.

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Il luogo in cui verrà realizzato il tunnel (Fonte IlPost.it)

Un’innovativa soluzione tecnologica: il tunnel

È di questi giorni la notizia della progettazione di un tunnel costiero che permette di attraversare la penisola alle due estremità senza il pericolo di circuitare la costa.
Il progetto, battezzato Stad Ship Tunnel, ideato dall’azienda Snohetta rappresenta il primo tunnel navale della storia. I lavori inizieranno nel primo trimestre del 2022 e prevedono la consegna entro il 2025. Una soluzione che permette di collegare la baia di Kjødepollen e quella di Vanylvsfjorden senza dover navigare lungo la costa.
Il tunnel permetterà il passaggio di grandi navi commerciali e per il trasporto passeggeri, con stazza fino a 16.000 tonnellate. Un progetto nato nel 2017 e che sembrava futuristico e azzardato ma che ha convinto il Ministro dei trasporti della Norvegia e la conseguente approvazione.

La realizzazione del tunnel comporterebbe la rimozione di 7.5 milioni di tonnellate di roccia attraverso l’utilizzo di particolari trivelle che permettono di lavorare in sicurezza anche immerse in acqua. Centinaia di squadre di operai presteranno servizio in quella che appare un’opera monumentale e ambiziosa.

Le caratteristiche tecniche del tunnel navale

Il progetto del tunnel prevede un ingresso e un’uscita, rinforzate da elementi in pietra tagliata a filo mista a graniglia che permettono di ottenere un aspetto ruvido, in armonia con l’ecosistema costiero e di notevole solidità. Lo studio di architettura Snøhetta si occupa dell’aspetto archiettonico ed estetico del tunnel.

Un sofisticato sistema di tubi a led permetterà di illuminare l’interno del tunnel, offrendo un percorso guidato dal punto di ingresso al punto di sbocco. Potenti ventole permetteranno di areare l’interno per evitare l’accumulo di gas di scarico e condensa, un sistema simile a quello dei tunnel terrestri ma con un particolare occhio all’ambiente.
Il tunnel avrà una lunghezza di 1.7 km e un’altezza tra pelo libero e volta del tunnel stimata sui 37-38 m. Un’altezza sufficiente da permettere una navigazione sicura a tutte le tipologie di navi costiere finora in uso. La costruzione avrà una larghezza di 35 metri navigabili e quindi adatta alle navi commerciali da volume come le portacontainers.

Un’attenta analisi geologica ha permesso di valutare la fattibilità dello scavo senza che si comprometta la resistenza del suolo sovrastante. Un team di geologi ha permesso di definire con accuratezza il punto esatto dello scavo, l’inclinazione e i punti di rinforzo necessari per la sicurezza strutturale.
“Safety First” come dicono gli inglesi, con particolare attenzione ai dispositivi di sicurezza posti all’interno del tunnel per evitare sia la possibilità di incaglio o di urto, sia quella relativa all’incendio. Il tunnel verrà monitorato attraverso telecamere interne controllate da un operatore che permetterà di richiedere un intervento tempestivo qualora vi fosse bisogno.

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Dimensioni del tunnel (Fonte IlPost.it)

Passato e futuro del tunnel

Una delle principali strade della penisola verrà deviata per fungere da ponte sulle navi che si apprestano ad imboccare il tunnel e che offriranno ogni giorno uno spettacolo di enorme interesse. Si stima che circa 80-120 navi, tra commerciali e da diporto, ogni giorno utilizzeranno il tunnel in ingresso e in uscita.

La velocità di navigazione massima consentita sarà di circa 8 nodi, con tempi di percorrenza di circa 10-12 minuti. Tempi che possono prolungarsi nel caso di navi da diporto o lente. Nessuna informazione è stata finora fornita riguardo il sistema di comunicazione di libero passaggio al tunnel. Un sistema indispensabile per evitare che due imbarcazioni attraversino il tunnel nello stesso momento, con conseguenti disagi.
Il costo della realizzazione si aggira attorno ai 300 milioni di dollari. Una cifra spaventosa ma fondamentale per favorire il traffico commerciali a navi che generalmente restano ferme per lungo tempo date le condizioni avverse del mare. Il tunnel dovrebbe anche incrementare il settore turistico, offrendo la possibilità di ammirare coste finora proibitive e di attraversare il primo tunnel navale della storia.

Non è la prima volta che l’uomo decide di far passare una rotta commerciale attraverso il suolo. Ad esempio, il canale di Panama permette di collegare in breve tempo l’Oceano Pacifico con l’Oceano Atlantico.
L’innovazione sta nel fatto che questa volta le navi transitano attraverso un tunnel scavato nella roccia. Un progetto di cui si ipotizzò anche nel 1860 ma che le obsolete tecnologie dell’epoca non permisero di realizzare.
Alcuni test sono stati eseguiti circa un secolo dopo, fino alla vera progettazione di questi anni.

Un progetto che ha ricevuto l’ok sia delle amministrazioni locali, che dei vari comitati tecnici che si sono susseguiti nell’analisi della fattibilità. Il Ministro del turismo è convinto possa essere un importante passo avanti nello sviluppo del paese e un esempio tecnologico per il resto del mondo.

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