La storia di Robert H. Perry ha origini fiabesche quanto incredibili. Nipote di Angelo Dante Giuseppe Nanelli, migrante italiano che lasciò la propria terra per trasferirsi in America in cerca di fortuna, come tanti facevano alla fine dell’800.
La famiglia di Robert non aveva mai posseduto una nave e non avevano alcun legame con il campo navale, eppure all’età di 8 anni, Robert sancì il suo futuro.
Durante un tema scolastico intitolato “Descrivi i tuoi sogni futuri”, illustrò i propri desideri di lavorare nel campo navale e la sua voglia di disegnare barche. Col tempo iniziò a leggere tutti i libri che riusciva a trovare, inerenti la nautica e spesso veniva invitato da alcuni conoscenti a bordo della loro barchetta.
Una vita dedicata allo studio
Vide sin da subito come le teorie apprese nei libri avevano poi un riscontro pratico nelle forme dello scafo, nel modo di rizzare le vele, nei borbottii del motore. Provò da autodidatta a rappresentare le forme di carena che immaginava durante i suoi viaggi mentali e in seguito realizzava modellini in scala dei suoi schizzi.
Il suo insegnante di disegno tecnico, persona amante della nautica e uomo buono, vide in Robert molto talento e lo spronò ad approfondire la propria passione per il disegno di navi al punto da iscriverlo a scuole di progettazione navale. Qui Robert diede il meglio di se, trascorreva spesso la notte a riprodurre modelli su carta e a trasformarli in modelli 3D, la sua camera del college divenne un museo della nautica.
Lo appassionavano le forme, il modo in cui una tavola di legno poteva essere curvata dolcemente per deviare il flusso d’acqua che impatta sullo scafo. Inizialmente i suoi modelli non seguivano rapporti di scala o coefficienti di finezza, erano forme dettate dalla sua fantasia da adolescente.
Non amava la parte della meccanica, dell’impiantistica e della propulsione. I suoi modelli erano idealmente composti da soli 2 elementi, lo scafo e la vela.
Col tempo incrementò i suoi studi, spesso pagati lavorando di notte per non pesare economicamente sulla sua famiglia. Una famiglia che lo ha sempre sostenuto nonostante le difficoltà economiche e culturali.
Seguì poi il primo approccio col mondo del lavoro, la sua prima esperienza in cantiere. Qui, sotto la supervisione e guida di Jay Benford, migliorò i dettagli dei propri disegni.
In brevissimo tempo passò dal disegnare modellini di navi sognate ad occhi aperti e riprodotte in modellini in scala, alla progettazione navale vera e propria. I committenti richiedevano che le proprie barche fossero disegnate dalla mano di Robert e ciò accrebbe enormemente la sua fama di disegnatore.
I primi passi nel mondo del lavoro
Fu in seguito assunto dal progettista Dick Carter che lo spronò a realizzare un proprio stile di disegno, una propria forma caratteristica. Fu qui che nacque lo stile Robert H. Perry che lo rese famoso nel mondo. Da qui tornò nella sua amata Seattle dove fondò un proprio studio di progettazione.
La matita col tempo ha lasciato il posto al mouse e Robert si è repentinamente adeguato ai moderni software cad. Ma ancora oggi realizza bozze a mano, schizzi su carta pregiata che custodisce gelosamente nel suo ufficio.
Qui sono nati i modelli della classe Valiant, come l’Islander 28 e il CT54. Modelli stupendi, rifiniti in ogni dettaglio e che affascinano già a prima vista.

Le caratteristiche delle barche firmate Robert Perry
Le sue barche raramente superano i 25 m di lunghezza e sono barche totalmente personalizzate.
E’ un mercato di nicchia, riservato a coloro che non trovano nulla di soddisfacente nei modelli standard in commercio.
Il cliente si rivolge a Robert Perry esponendo tutte le sue idee e i suoi desideri e necessità. Un elenco di punti caratterizzano gli appunti di Robert, appunti che permettono di definire la barca dei sogni del cliente. Successivamente inizia la fase di progettazione, si susseguono molteplici disegni, schizzati a mano o su cad, in cui di volta in volta in cliente approva dettagli o apporta modifiche fino al disegno finale perfetto.
I calcoli strutturali e di stabilità eseguiti dal proprio team di ingegneri rappresentano l’ultimo step prima della messa in costruzione e sanciscono il patto di intesa tra Robert e il committente, entrambi felici di tale realizzazione. Anche gli interni sono finemente curati. Realizzati con legno di pregio e rifiniture metalliche, ospitano quasi sempre una piccola cucina, un bagno e una o più cabine letto. Nulla è superfluo e tutto è essenziale nelle sue realizzazioni.
La sua esperienza lavorativa lo ha portato a lavorare anche in Oriente, a Taiwan. Il committente si lamentò del prezzo troppo esoso proposto da Robert e puntava sulla realizzazione di una classica barca taiwanese, una barca povera, senza particolari forme, senza particolari conoscenze tecniche. I disegni incantarono il committente che cedette al fascino dello stile Robert Perry e nacque così CT54, una barca che ha fatto storia.

Robert Perry oggi
Attualmente Robert Perry, denominato nel settore “Maestro”, gestisce un proprio cantiere a Washington, negli Stati Uniti. Un cantiere all’avanguardia tecnica, in cui sono presenti anche macchine di stampa 3D. Esse permettono di riprodurre componenti che una volta potevano solo essere commissionati a terzi con forti aumenti di costo finale del mezzo. Ci sono attualmente in costruzione circa 5 unità, per lo più yacht amatoriali o da regata.
La bravura di Robert e il suo ingegno sono sul podio con la sua umiltà. Ho avuto modo di parlare spesso con lui, una persona cordiale, sempre disponibile a dare consigli e a mettere a disposizione di tutti anche i suoi piani costruttivi. Una persona segnata negli ultimi anni da lutti familiari e dalla nostalgia dei tempi passati a disegnare a mano, ma che si emoziona ancora ad ogni varo.
Nel 2011 una polmonite batterica ha portato via il suo caro figlio 30enne e spento l’animo combattivo di Robert.
Gestisce una pagina Facebook ed è presente su altri social media, ha scritto un libro venduto in tutto il mondo ed acquistabile su Amazon. Vive in compagnia di sua moglie, del suo fedele cagnolino e dalla sua inseparabile pipa.