Le automobili lowriders sono ormai un simbolo della cultura americana. Questo hobby automobilistico nasce negli anni ’30, quando gli immigrati ispanici in America iniziarono a modificare auto economiche in modo stravagante e spettacolare, subito diventate un’icona locale. Originariamente, realizzare auto appariscenti “che saltano”, fu un’idea sviluppata dai Messicani: essi sentivano l’esigenza di distinguersi come gruppo culturale. Il risultato di questa nuova attività è stato un successo: oggi, con il termine lowrider si intende un vero e proprio “stile di vita” e non solo la famosa vettura retrò modificata.
video1: lo stile di vita Lowrider in California (fonte: canale Great Big Story)
Cosa caratterizza un’auto lowrider
L’obiettivo di un cultore dello stile lowrider è quello di stupire chi si trova difronte alla sua auto super personalizzata, mentre essa sfila sulle strade del quartiere o mentre compie grandi salti durante le competizioni (Hitting Switches). La modifica lowrider delle auto retrò, quindi, mira a rendere la vettura un mezzo per potersi esibire in modo spettacolare. Chi possiede una lowrider dichiara il proprio status attraverso il grado di personalizzazione raggiunto dalla vettura-base, e la massima altezza dei salti.
Ciò significa che le prestazioni in termini di potenza propulsiva e di velocità, sono trascurabili. Piuttosto, avanzare lentamente per le strade è considerata la corretta andatura da lowrider, perchè la gente deve avere il tempo di notare ogni minimo dettaglio dell’auto. Lo spirito competitivo col quale si realizza una lowrider car sembra diametralmente opposto a quello europeo, per il quale l’auto ideale dev’essere il più veloce possibile. Ciò si traduce in un design “al servizio” delle prestazioni aerodinamiche: vetture leggere, compatte e dai motori di estrema potenza. Molto diverse da quelle che vedremo in questo articolo!
Principali modifiche estetiche delle auto lowriders :
- carrozzeria dai colori vivaci e perlacei, spesso arricchita da immagini aerografate che rendono la vettura unica ed inimitabile
- rifiniture dalla cromatura estremamente luminosa (su alcune auto si realizza persino la doratura delle borchie e dei cerchioni delle ruote)
- parafanghi adattati al profilo basso della vettura
- tappezzeria lussuosa: utilizzo di materiali eleganti (velluto) e dai colori appariscenti
- potente impianto audio di alta qualità
- illuminazione led interna ed esterna all’abitacolo
- vetri oscurati
- lastra di ferro montata sotto la vettura: lo scopo è di produrre una scia di scintille quando l’auto, in movimento, varia il suo assetto
fig.1- scia di scintille prodotta da lastra in ferro posteriore/anteriore
- pneumatici (spesso con la classica fascia bianca– vedi fig.2) dalle dimensioni non standard. A seconda dell’assetto desiderato, si scelgono ruote sottodimensionate o sovradimensionate con sospensioni ribassate. In quest’ultimo caso, le ruote grandi e la possibilità di sollevare il telaio, permettono la guida anche su strade sterrate.
- configurazione ribassata della vettura: le auto vintage scelte come “vettura-base” hanno già un profilo abbastanza basso di default (si pensi, ad es., alla Chevrolet Impala). Per renderle ancora più basse si possono adottare tre metodi:
Tecniche di abbassamento della carrozzeria in stile lowriders:
1- Chopping : consiste nel taglio dei montanti del tetto della vettura per abbassarne l’altezza e ridurre la sezione frontale dell’auto. Con questa tecnica viene abbassata l’intera linea del tetto.
2- Channeling : si abbassa l’intera carrozzeria sul telaio, tramite rimozione del pianale. Esso viene risaldato più in alto all’interno della carrozzeria. In questo modo si riduce l’altezza della stessa, senza dover modificare le sospensioni.
3- Sectioning : consiste nell’eliminare una sezione orizzontale della carrozzeria, tagliandola. Infine, si risaldano le due sezioni rimaste, in modo tale che l’intera carrozzeria risulti più bassa. Con questa tecnica si riduce anche la sezione trasversale dell’automobile.
Il fine di queste tecniche è, quindi, quello di ridurre all’estremo l’altezza originale della vettura: l’eleganza dello stile lowrider si esprime al meglio quando la carrozzeria rasenta l’asfalto.

fig.2- auto lowrider che rasenta il suolo
Modifiche meccaniche delle auto lowriders: come farle saltare
Dal punto di vista dell’impianto meccanico, la modifica che trasforma un’auto retrò di partenza in una vera lowrider car, è il sistema delle sospensioni. Esse devono garantire tre aspetti fondamentali:
1- abbassamento estremo del veicolo (per auto con cerchioni grandi si utilizzano sospensioni ribassate). A parte per i motivi estetici suddetti, questo requisito è importante per dare allo spettatore l’impressione che il salto compiuto dalla vettura sia maggiore di quello effettivo. In realtà è la carrozzeria più bassa, non il telaio.
2- capacità della vettura di compiere grandi salti, rimbalzando senza danneggiare il telaio (Hitting Switches)
3- possibilità di regolare ciascuna delle 4 sospensioni in modo indipendente dalle altre. Questa caratteristica consente di ottenere eccezionali inclinazioni della vettura (fig.3).

fig.3 - inclinazione straordinaria dell'auto tramite regolazione delle sospensioni indipendenti
Tecnica Hitting Switches:
Nota anche come tecnica Hopper o Jumpcar, essa prevede di far letteralmente saltare l’auto sulle ruote, ottenendo dei veri e propri movimenti ritmici.
video2: auto Lowriders che saltano secondo la tecnica Hitching Switches (fonte: canale We Gon RideT.V.)
Gli step della tecnica Hitching Switches per convertire un’auto retrò in una lowrider car “saltellante”:
1- stabilizzare gli assi originali del veicolo in modo che siano capaci di sostenere i salti e i carichi elevati, che sono massimi durante le fasi di rimbalzo dall’alto.
2- scegliere il sistema di sospensioni: esse sono fondamentali per mantenere l’equilibrio e la stabilità della vettura durante i cambi di assetto, e per assorbire l’energia sviluppata per realizzare i salti.
Le tipologie del sistema di sospensione sono due:
- sospensione pneumatica : spesso preferita perchè meno costosa in termini di installazione e manutenzione, rispetto alla versione idraulica. Il principale vantaggio di questa tipologia è la possibilità di variare la quantità d’aria che l’elettropompa immette nel soffietto flessibile in gomma rinforzata. Esso, in pratica, funge da “molla ad elasticità variabile” se paragonata alla sospensione a molla tradizionale in acciaio, con la differenza che l’elasticità di questa “molla” è regolabile. Questo sistema garantisce un elevato controllo dei movimenti del telaio, con vasta varietà di possibili assetti della vettura.

fig.4- sospensione pneumatica di un pick-up Chevrolet del 1966, particolare del soffietto in gomma rinforzata
- sospensione idraulica : poco utilizzata nei mezzi di trasporto tradizionali, è la tipica sospensione da auto lowrider da competizione. E’ più costosa della precedente, ma il controllo del sistema risulta più stabile.
- In questo caso, l’elettropompa lavora utilizzando un fluido al posto dell’aria. Il fluido in pressione trasmette l’energia ad un pistone, che funge da molla tradizionale. Maggiore è la forza trasmessa al pistone, maggiore sarà l’altezza del salto effettuato dal sistema idraulico. Rispetto alla molla standard, la sospensione idraulica ha tempi di reazione ai comandi estremamente brevi, grazie alla velocità con cui il fluido riempie l’attuatore idraulico.

fig.5- sospensione idraulica di una Cadillac(1980) Lowrider, particolare dei pistoni
3- montare elettropompe all’interno di ciascun vano ruota. Grazie a queste pompe regolabili individualmente, è possibile sollevare solo un asse o anche solo una ruota per far saltare il veicolo.
L’elettropompa è una pompa azionata e regolata da un motore elettrico. Esso è comandato da interruttori o telecomandi direttamente dall’automobilista. Questo sistema da remoto permette al conducente di controllare i movimenti della vettura senza che egli si trovi a bordo. Condizione fondamentale nel caso di salti molto elevati dell’auto (che può assumere una posizione quasi verticale!), come avviene nel corso delle competizioni (Lowrider Magazine Super Show Hop 2/25/2017 – YouTube).
4- installare un set di batterie nel bagagliaio: le pompe, in particolare quelle per sospensioni idrauliche, richiedono elevate quantità di energia per sollevare l’auto. Un tale apporto viene garantito con batterie aggiuntive, di solito in numero variabile da 8 (4+4 batterie disposte in 2 banchi, ciascuno da 48 V) a 12 (6+6 batterie disposte in 2 sistemi, ognuno da 72 V).
Infine, i più appassionati del tema possono ammirare le 10 Auto Lowriders più belle in questo link. Un vero spettacolo!
Divertente ed estremamente istruttivo questo articolo che appassiona anche i “profani”.
Ingegnosa idea. Complimenti
Articolo interessante, complimenti all’autrice
Complimenti vivissimi, veramente interessante!
davvero interessante ma soprattutto mai noioso
Mi fa piacere notare che anche le nostre lettrici apprezzano certi argomenti definiti “maschili” per convenzione . Siete grandi ragazze! Grazie!
Cara Ester, sai che a me questi argomenti interessano particolarmente. Compiacimenti vivissimi per questo tuo articolo e per il salto nel mondo automobilistico
Più che salto, è solo una sbirciata in questo campo…Ricevere complimenti da un vero esperto del settore è il vero salto! Grazie!
Molto interessante e ben scritto! Complimenti!
Grazie mille Doc