Una flotta green per la salute del pianeta

Ocean Infinity è un’azienda famosa in tutto il mondo per essere impegnata da anni nello studio, mappatura e analisi di fondali marini e oceani. La peculiarità dell’azienda è nell’utilizzo di robot green che spostandosi in flotte permettono di ottenere importanti risultati sperimentali senza provocare danni all’ecosistema.

La punta di diamante dell’azienda è sicuramente l’innovazione in campo autonomo, con la realizzazione di unità di immersione e di superficie. Imbarcazioni che possono operare in qualsiasi parte del pianeta, comprese zone ad alto rischio o che sono soggette a condizioni ambientali estreme.
La flotta autonoma di superficie attualmente in servizio è composta da 15 imbarcazioni della classe “Armada” ma è di questi giorni la notizia della commessa fatta a Fincantieri riguardo la realizzazione di altre 8 unità.
Con un totale di 23 imbarcazioni a guida remota, la flotta Armada rappresenterà la più grande flotta autonoma al mondo.

Le finalità di Ocean Infinity

Ma lo scopo principale dell’azienda non è solo quello della ricerca. Ocean Infinity punta infatti a cambiare il traffico commerciale con imbarcazioni che possono essere adoperate per il trasporto merci alla rinfusa o stivato in containers. Basti pensare alle rotte commerciali lungo le coste della Somalia, spesso soggette ad attacchi di pirateria, zone in cui i marittimi rischiano la vita ad ogni viaggio.

Navi lunghe 85 metri e larghe circa 16 metri che verranno costruite nei cantieri Vard Vung Tau in Vietnam, dotate delle migliori tecnologie impiantistiche e propulsive.
Unità comandate dalla terraferma che potranno monitorare i fondali di tutto il mondo e svolgere servizio senza il pericolo di inquinare l’ambiente.
La società possiede infatti una postazione di controllo ed un centro di controllo dai quali gestire in tempo reale i diversi mezzi in uso senza che l’operatore umano salga a bordo. Il tutto grazie a comunicazioni satellitari che monitorano la posizione della nave e che non possono essere violati da hacker grazie a moderni sistemi di sicurezza.

Un’altra nota di merito all’azienda è data dalla ricerca di combustibili ecosostenibili. La propulsione infatti è totalmente green, basata sull’utilizzo di ammoniaca verde e l’impiego di materiali a basso impatto ambientale.

Ocean Infinity

L’utilizzo di ammoniaca verde

L’ammoniaca verde, in ambito navale, rappresenta un ulteriore passo in avanti nel processo di decarbonizzazione. Sebbene per produrre ammoniaca verde si dissipi una enorme quantità di anidride carbonica, dovuta al processo di disgregazione, i vantaggi sono ingenti. Soprattutto riguardo lo stoccaggio, che nel campo navale è un’operazione cruciale per garantire una riserva energetica e di autonomia di bordo. Basti pensare che le imbarcazioni che utilizzano propulsione a idrogeno puro hanno problemi proprio legati alla complessità di stoccaggio e dello spazio occupato a bordo.

L’utilizzo di ammoniaca verde come fuel per grandi navi non ha avuto il boom d’impiego sperato proprio a causa dell’eccessiva emissione di anidride carbonica. L’emissione è dovuta al processo Haber-Bosch che necessita di una reazione ad elevata temperatura per combinare azoto, idrogeno e gas naturale.

In questo modo i vantaggi sono minori perché la produzione di anidride carbonica è maggiore del risparmio che comporta il fuel ecologico, il gioco non vale la candela.
Per fortuna tecniche innovative come le azioni di ossidoriduzione a temperatura ambiente permettono di annullare il rilascio di anidride carbonica. Ciò permette di ottenere un combustibile realmente ecologico, sebbene la produzione sia lenta e quindi genera piccole quantità a processo.

La transizione energetica sta facendo balzi nel campo navale, ridimensionando l’immagine della nave quale mezzo ad elevato impatto ambientale e favorendo studi sperimentali diretti all’utilizzo di altri tipi di combustibili che possono essere impiegati poi su altri mezzi di locomozione.

L’era delle grandi fumate nere emesse dalle navi mercantili o da crociera durante le soste in porto è passata da un pezzo. Oggi si utilizzano molteplici tecnologie per purificare i combustibili prima del loro utilizzo. Quando ciò non è possibile,si purificano i gas di scarico prima dell’immissione in atmosfera.

Gli accordi con Fincantieri

Non si tratta del primo ordine che l’azienda committente affida a Vard Group di Fincantieri.  Con le sue 7 sedi, dislocate in Norvegia, Romania, Brasile e Vietnam, Vard rappresenta oggi la società leader nella costruzione navale offshore. Queste ultime 8 navi verranno consegnate entro il terzo trimestre del 2025.

“Questo nuovo contratto conferma la fiducia dell’armatore, già cliente di Vard, nel Gruppo Fincantieri” riferisce il gruppo capeggiato da Giuseppe Bono. “Inoltre, il nuovo contratto facilita la prossima fase di sviluppo congiunto tra le società, che si basa sulle tecnologie di gestione delle piattaforme di bordo e di automazione di Vard, unite alla capacità di integrazione dei sistemi e all’infrastruttura per le operazioni in remoto di Ocean Infinity”.

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