Fiamme dal fondo oceanico: rottura del gasdotto Pemex

Immagini incredibili quelle che si sono presentate poche ore fa al largo delle coste dello Yucatan, in Messico. A causa di una rottura del gasdotto dell’azienda petrolifera Pemex (troleos Mexicanos), nel Golfo del Messico si è aperta una voragine di fiamme proveniente dal fondo oceanico. Lo scenario surreale di acqua e fuoco, è stato individuato persino dallo spazio!

fig.1- immagini del flusso di fiamme provocato dalla rottura del gasdotto, nel Golfo del Messico

Il flusso infuocato è rimasto acceso per cinque ore prima che l’incendio venisse domato con l’intervento di getti d’acqua miscelata ad azoto. L’azienda ha provveduto a chiudere le valvole dell’impianto, impedendo che la condotta da 12 pollici (30.48 cm) continuasse ad erogare gas.

Rottura del gasdotto: a rischio la piattaforma sul Ku Maloob Zaap

Una volta assicurata la messa in sicurezza dell’equipaggio, l’azienda messicana si sta concentrando sulla salvaguardia della sua piattaforma di punta Ku-Charly, operativa sul Ku Maloob Zaap. Esso è il principale campo petrolifero della Pemex, azienda leader del Messico che scoprì questo ricco giacimento nel 1979. La vicinanza (circa 140 m) della piattaforma al sito del guasto che ha fatto “ribollire” le acque oceaniche, ha preoccupato la compagnia: da questa fonte, infatti, proviene oltre un terzo del petrolio estratto dalle sue piattaforme off-shore.

fig.2- sito del Ku Maloob ZaapKu-Maloob-Zaap. E’ costituito da tre grandi giacimenti: Ku, Maloob e Zaap, situati a nordest del campo di Cantarell.

Le cause e i danni del guasto:

Non è ancora chiaro come sia avvenuto il guasto: l’azienda messicana dichiara, momentaneamente, che sia stata una fuga di gas con cause da accertare. Sottolinea che la situazione è sotto controllo.

Ciò che allarma i principali centri dedicati alla salvaguardia della biologia oceanica, non è sicuramente l’eventuale perdita di introiti per la Pamax. Piuttosto, sono i danni ancora inquantificati e probabilmente irreversibili, che l’incendio subacqueo ha provocato. Il Golfo del Messico ha già rischiato di perdere grandi quantità di flora e fauna marina a causa di incidenti come questo. E’ l’ennesima dimostrazione che le estrazioni di idrocarburi dal sottosuolo oceanico sono pericolose e distruttive.

Tra l’altro, non è la prima volta che l’azienda petrolifera statale messicana causa disastri durante le operazioni di estrazione. Si riportano i seguenti eventi:

  • 1984: il disastro di San Juanico. A Città del Messico, una perdita di GPL dalle cisterne della compagnia provocò esplosioni ed incendi che uccisero tra le 500 e le 600 persone, secondo le stime ufficiali (quelle informali ne contarono più di 1500).
  • 2012: esplosione presso l’impianto di gas Pemex di Reynosa. A Tamaulipas morirono 30 persone e ferite 46.
  • 2013: un’altra esplosione presso gli uffici amministrativi a Città del Messico provocò 37 vittime.
  • 2015: un incendio su una piattaforma costò la vita a 4 operai.
  • 2016: altre 28 persone morirono a causa di un incendio collegato alle estrazioni.
  • 2016: incendio
  • 2019: una recente esplosione ha ucciso 137 persone.

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